dopo STATI GENERALI delle AREE PROTETTE: 17 e 18 dicembre 2024 – informazione, formazione educazione ambientale per la LQ 394/91
L’Educazione ambientale viene visto come il principale e più utile “momento di contatto” fra le Aree Protette e i cittadini, non solo quelli che vivono nei Comuni situati all’interno delle stesse. Una vera e propria opera di Cultura ambientale che, attraverso l’enorme patrimonio delle Aree Protette può e deve diffondersi sul territorio.
Educazione Ambientale
Da tutti è stata ribadita la necessità di una efficace comunicazione/educazione ambientale che si diffonda sui territori, raggiunga ogni cittadino e, come Cai, affermiamo miratamente i giovani.
L’Educazione ambientale è infatti tra i sei punti emersi dalla discussione e che costituiranno la base di un documento che sarà successivamente condiviso: 1. Velocità/flessibilità decisionale, 2. Governance, 3. Organico, 4. Risorse, 5. Coordinamento, 6. Educazione Ambientale
L’Educazione ambientale è quindi il principale e più utile “momento di contatto” fra le Aree Protette e i cittadini.
link al Programma Stati Generali delle Aree Protette
Roma: 17 e 18 dicembre 2024
L’incontro a Roma è stato particolare per lo scambio tra gli attori interessati alle aree protette e l’insieme dei temi trattati, presente anche il Cai come Associazione ambientalista. Appuntamento promoss0 dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica insieme a Federparchi. Tema guida la Legge Quadro 394 del 91 con la necessità di apportare cambiamenti per le mutate condizioni sociali e ambientali dopo oltre 30 anni dalla promulgazione. A questo proposito il tavolo interassociativo (al quale il Cai siede) ha presentato un articolato documento che è opportuno conoscere e divulgare. Come Cai hanno partecipato Mario Vaccarella delegato nazionale ai Parchi e alle Aree Protette, Filippo Di Donato coordinatore Gruppo di lavoro Cai-Aree Protette e Carmela Vaccaro che siede nella Giunta Federparchi.
link al documento con le osservazioni delle Associazioni Ambientaliste alla LQ 394/91
Dagli spunti dalle due intense e arricchenti giornate di lavoro ci soffermiamo su alcuni pensieri liberamente espressi.
Osservatorio sulle aree protette
Le aree protette sono una realtà consolidata sui territori e ne rappresentano gli aspetti qualitativi dove la natura riesce ancora ad esprimersi secondo le sue vocazioni di bellezza, paesaggio, risorse generosamente utili per tutti. L’Italia è il Paese europeo con la maggiore varietà di specie viventi e tra i Paesi con più biodiversità del mondo, È importante monitorare lo stato di salute delle aree protette con cambiamento climatico, perdita di biodiversità e inquinamento che ne riducono qualità e funzioni. Ne risentono le genti di montagna che si allontanano dai paesi, nei quali vengono ridotti i servizi essenziali. Nasce così lo spopolamento e, per chi resta ancora a presidiare, spaesamento e solitudine. Un osservatorio sulle aree protette diventa strumento utile per conoscere e far conoscere, individuando le azioni migliori per mitigare gli effetti negativi e rilanciare l’importante visione di insieme. Le Sezioni Cai in montagna, con la loro presenza capillare, sono osservatori privilegiati in grado di monitorare eccellenze e criticità. Rilievi indispensabili all’efficace impegno del Gruppo di Lavoro “Cai-Parchi e Aree protette”
La Montagna
Nelle modifiche della Legge Quadro 394 /91 va introdotto specifico riferimento alla Montagna che rappresenta un eccezionale ambito di azione per le aree protette. I Parchi Nazionali sono istituiti di fatto in zone montane insieme a tanti parchi regionali. Con immediatezza, ripercorrendo le regioni, si delinea un tracciato di montagne e aree tutelate. Dal Gennargentu in Sardegna con Madonie, Nebrodi ed Etna in Sicilia, per proseguire in Appennino con Aspromonte Serre, Sila, Pollino, Appennino Lucano, Cilento, Vesuvio, Abruzzo Lazio Molise, Maiella, Gran Sasso-Laga, Sirente-Velino , Sibillini, Foreste Casentinesi, Appennino Tosco-Emiliano e si continua sulle Alpi i parchi nazionali del Gran Paradiso, Stelvio, Dolomiti Bellunesi e un corteo di parchi regionali dei quali mi piace indicare quello delle Prealpi Giulie, apprezzato nei suoi legami internazionali.
Sentiero Italia Cai
Il Cai unisce questo singolare sistema di montagne dalla particolare e unica orografia, attraverso il Sentiero Italia Cai che, straordinario, attraversa tutte e venti le Regioni e ne esalta i valori. UNICO SENTIERO TANTI CAMMINI.
CAI Parchi
Le convenzioni sottoscritte Cai Parchi individuano mirati ambiti operativi con attività condivise e realizzate attraverso la preziosa opera delle sezioni. Sentieristica, tutela dell’ambiente, alpinismo, educazione ambientale, frequentazione sostenibile e rispettosa, prevenzione e sicurezza, sono solo alcuni dei temi attraverso i quali si esprimono incontro e dialogo. Le convenzioni Cai con 17 parchi nazionali sono un potente strumento che consente a Gruppi regionali, Sezioni, Commissioni e Gruppi di Lavoro, di esserci in montagna da protagonista.
CAI Scuola
INFEAS: informazione, educazione e formazione sono passaggi che concorrono a promuovere conoscenza e sensibilizzazione sui temi dell’ambiente visti con l’occhio della sostenibilità. Attraverso le azioni del Cai la sostenibilità prende forma concreta ed è declinata in ambiente. I Corsi nazionali Cai Scuola rivolti ai docenti hanno il loro terreno di esperienza prevalentemente nelle aree protette. Lo stesso possiamo affermare per l’avvicinamento alla montagna sui sentieri rivolto ad alunni ed alunne, studenti e studentesse. Paesi e rifugi accolgono, fanno incontrare e raccontano, insieme ai Sentieri, del Patrimonio Culturale e del Patrimonio Ambientale che le Terre Alte racchiudono.
Altri progetti Cai trasversali al sistema delle aree protette sono: acqua sorgente, montagna pulita, rifugi sentinelle del clima, progetto Camoscio d’Abruzzo, sentieri rifugi e aree protette, in cammino nei parchi, settimana Cai Scuola sul sentiero Italia Cai, armonizzazione della segnaletica dei sentieri, REI – rete escursionistica Italiana.
Guardare lontano
Cai Scuola si prende cura in modo particolare dei giovani di montagna e si rivolge ad ogni altro giovane di città e della costa per avvicinarlo alle Terre Alte e comprenderne valori e significati.
C’è il presente del quale va capito e assorbito il significato.
Attraverso le esperienze in ambiente si scoprono i benefici ecosistemici e crescono le competenze.
Salendo in montagna si amplia l’orizzonte e si adottano scelte sostenibili che durano nel tempo.
Cai e Montagna
Il Cai favorisce l’avvicinamento alle eccellenze della montagna, se ne prende cura e le custodisce coerente con lo statuto fondativo, il Bidecalogo e i successivi documenti di posizionamento. Nel tempo possono cambiare le parole ma il senso dell’azione del Cai resta lo stesso, presente e finalizzato.
Nel 1974 a Trento ci fu il simposio internazionale “l’avvenire delle Alpi“, con il documento finale che invito a rileggere per la sua grande attualità. Oggi la parola “avvenire” è diventata “futuro” e ulteriormente “futuro sostenibile per le generazioni che verranno” entrando nell’articolo 9 della Costituzione: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.
La due giorni a Roma ha portato nuove amicizie e ha consolidato il coordinamento tra le associazioni che seguirà gli sviluppi di modifica della Legge Quadro 394/91.
Gruppo di Lavoro CAI SCUOLA
filidido
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